Una ricognizione condotta di recente nella Biblioteca e nell’Archivio Storico Diocesano di Policastro Bussentino ha permesso di rintracciare un cospicuo gruppo di frammenti in minuscola beneventana. L’eterogeneo nucleo, composto da trentadue frammenti, è riaffiorato grazie all’analisi sistematica delle legature dei circa quattromila volumi a stampa custoditi nel Fondo Antico della biblioteca bussentina. Riconducibili ad almeno sei diversi codici liturgici, prodotti tra l’XI e il XII secolo, i frammenti documentano l’utilizzo della minuscola beneventana di tipo cassinese e si collocano sulla scia di manufatti coevi, gravitanti nell’orbita della produzione libraria di Montecassino.
La maggior parte dei frammenti si presenta sotto forma di strette strisce di pergamena incollate tra le caselle dei dorsi dei volumi individuati, mentre ben cinque frammenti, sono sopraggiunti quasi “integri”, nel senso che si tratta di alette mobili ricavate dal taglio netto praticato lungo l’intercolumnio di tre carte che in origine si presentavano impaginate in doppia colonna.
La maggior parte dei volumi del fondo antico della Biblioteca Diocesana di Policastro Bussentino proviene dalla biblioteca del convento dei Cappuccini di Camerota, raccolta libraria che sul finire del XVIII secolo fu ampliata grazie ad una cospicua donazione di mons. Giacinto Camillo Maradei, vescovo di Policastro.